Quante volte ci siamo trovati a parlare con una persona con un alito cattivo e non vedevamo l’ora di terminare la conversazione ed allontanarci. Un problema quello dell’alitosi che possiamo definire sociale e che può mettere a rischio anche rapporti di lavoro o personali.
Due le cause principali dell’alito cattivo: cause parafisiologiche e patologiche.
Nel primo caso è dovuto all’assunzione di alcuni alimenti difficili da digerire, come le carni rosse, o particolarmente profumati quali l’aglio e la cipolla, oppure all’assunzione di alcune tipologie di farmaci, tra cui sedativi e antinfiammatori. Per ovviare basta non assumere più questi alimenti o farmaci.
Più complessa la questione per il secondo caso, l’alitosi patologica, causata nel 90{e1d7fdbd4bac40686d185ec67c5427bd187f42d027274677896c07b44c31e299} dei casi da un deposito di tartaro non rimosso, che crea placca batterica che, a sua volta, è la responsabile della cattiva sensazione di alito pesante.
“L’alito cattivo” è in questo caso provocato dai composti sulfurei volatili liberati in bocca attraverso una reazione chimica provocata dai batteri presenti fisiologicamente in bocca e dai residui di cibo.
Una corretta igiene orale di norma è sufficiente per risolvere questo fastidioso problema, ma se il cattivo alito persiste è importante rivolgersi al proprio dentista per una pulizia dei denti.
Una corretta igiene orale è quindi determinante, spazzolare i denti in maniera corretta, utilizzare scovolini e filo interdentale e curare anche l’igiene della lingua con appositi strumenti.
Per rinfrescare l’alito è di grande aiuto anche fare risciacqui con il collutorio, soprattutto se si scelgono quelli appositamente studiati per questo problema. Il
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